giorno 34 - 23 settembre 2006 
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Restiamo due notti.

Oggi andiamo ad esplorare il parco Olympic con la Vespa, approfittando della vicinanza dell'ingresso da Port Angeles che porta a Hurricane Ridge. Ci fermiamo a prendere le cartine al centro turistico e poi cominciamo la salita. Piuttosto ripida anche in moto, offre diverse viste panoramiche della vallata che si fa sempre più vasta e lontana via via che saliamo.

Arrivati in cima appena in tempo per assistere ad una presentazione tenuta da un ranger del parco che descrive le bellezze naturali della zona. Scopriamo molte cose interessanti, soprattutto il fatto che si tratta dell'unico parco negli USA rimasto praticamente inalterato nel corso dei millenni, esistono poche strade che lo penetrano e solo per pochi kilometri, per il resto è assolutamente selvaggio, quasi impenetrabile ed esplorabile solo a piedi. Il ranger ci dice anche che sono poche le giornate limpide e terse come oggi, anche durante la bella stagione. Ah ecco! Mi pareva: la Dea Fortuna ci torna a sorridere. La vista si perde all'orizzonte, davanti a noi si aprono circa 80 km di vette, pari a circa 600.000 ettari di foresta. Olympic contiene circa 600 ghiacciai in totale, il numero maggiore dopo l'Alaska. Veniamo anche a sapere che esitono circa 50 specie di animali uniche nel parco, poiché durante l'era glaciale era rimasto isolato per molto tempo e gli abitanti della zona si sono sviluppati in modo del tutto autonomo e quindi hanno un patrimonio genetico particolare. Il parco Olympic ha un po' di tutto: dai ghiacciai ai laghi, fiumi, ruscelli, crepacci, prati alpini e persino una foresta pluviale nella zona occidentale, sorgenti di acqua calda, dune di sabbia lungo il mare e zone desertiche. Dal punto di vista climatico è senz'altro il più vario di tutti i parchi visitati finora. Mi piace molto...

Andiamo a fare due passi (beh non proprio due due, camminiamo per un paio d'ore) lungo una cresta e scopriamo che qui d'inverno si scia anche: ci sono i piloni di una seggiovia! I sentieri diventano piste per lo sci di fondo durante l'inverno. Dobbiamo tenerlo presente...

Sulla via del ritorno ci fermiamo a fare rifornimento di provviste e torniamo in campeggio affamati come lupacchiotti e pronti per vederci un DVD a letto.

Benvenuti al parco nazionale Olympic.

Lo stretto di Juan de Fuca che separa gli USA dal Canada.

Il ranger mi ha lasciata sollevare le corna di un alce: 7 kg circa. Altro che mal di testa!

La foresta impenetrabile.

Dall'alto si vede una parte della strada a zig-zag.

Siamo saliti di qui con la Vespa.

Il panorama a sinistra.

e a destra.
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